midnight sun, la saga dal punto di vista di edward

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arielcullen
CAT_IMG Posted on 6/12/2011, 10:13




midnight sun


i 4 libri della saga visti da Edward


TWILIGHT


ed ecco ke un nuovo giorno stava iniziando... nuovo, ma nn x questo diverso dagli altri.
era come se da + di un secolo fossi condannato a vivere nei miei 17 anni.
mi kiamo Edward Cullen e mi sono trasferito a Folks con la mia famiglia: mia madre Esme, mio padre Carlisle, e i miei fratelli Alice, Rosalie, Emmett e Jasper.
era da + di un anno ke eravamo in quella cittΰ ormai, e a scuola tutti si erano accorti di quanto i miei fratelli ed io, fossimo pericolosi. il loro istinto di sopravvivenza gli diceva di restare lontano da noi.
Folks era la cittΰ adatta a noi: il cielo sempre nuvoloso, quasi mai con sole. molti boschi in cui poter cacciare e la possibilitΰ di passare inosservati.
sμ, cacciare. io e la mia famiglia nn siamo umani... siamo vampiri, ma di quelli buoni perς. nn ci nutriamo di sangue umano, ma di quello animale... andiamo a caccia di animali e i nostri okki nn sono rossi, come quelli degli altri della nostra specie, ma ambrati.
il diverso colore degli okki cambia a seconda del sangue. quello animale li diluisce, facendoli diventare ambrati; mentre quello umano li rende + rossi.
cacciavo animali solo x un motivo... nn volevo essere un mostro.
x troppo tempo lo ero stato, ma Carlisle mi aveva dato una scelta... una scelta ke alla fine avevo deciso di seguire. potevo essere il mostro ke ero senza uccidere innocenti; sopravvivendo con il sangue degli animali.
all'inizio, quando ero ancora neonato, me ne ero andato di casa e avevo vagato x 10 anni; cercando di convincermi ke le convinzioni di Carlisle fossero vere.
nn ke nn gli credessi, era dal mio risveglio a quella nuova vita ke sentivo i pensieri nella mia testa, e vedevo ke era davvero convinto. vedevo nei suoi pensieri ke credeva davvero in quello ke diceva.
e in quel periodo, quando ero lontano da casa, avevo ucciso ank'io. mi ero sporcato ank'io le mani di sangue. erano criminali, feccia, d'accordo, ma ho ucciso senza preoccuparmene. erano comunque "persone innocenti", in un certo senso.
in ogni caso, dopo quel periodo di "crisi adolescenziale" tornai a casa, dalla mia famiglia, ke nel frattempo si era allargata con l'aggiunta di Emmett, e iniziai a fare mia la teoria di Carlisle.
comunque, io nn sono l'unico ad avere una "dote" particolare.
mia sorella Alice vede nel futuro in base alle decisioni prese e mio fratello Jasper riesce a capire le emozioni delle persone; riesce a controllarle.

quel giorno, nn appena arrivai a scuola, notai una strana euforia negli studenti. e dai loro pensieri capii xkθ.
quel giorno sarebbe arrivata una nuova alunna, Isabella Swan, figlia dell'ispettore capo della cittΰ. vedevo il suo aspetto in tutti i pensieri... il volto a forma di cuore, i suoi okki color cioccolato, i capelli castani, la sua pelle diafana.
nn si pensava ad altro ormai, e x giorni a scuola nn si parlava d'altro.
anke Jasper si era accorto di quella euforia e, come tutti noi, nn ci badava troppo. x Jasper era + difficile stare in mezzo agli umani... era il meno allenato di tutti a stare in mezzo agli umani, e a sopportare la sete.
io, come il resto della famiglia, ero abituato alle mie reazioni in quel caso; ero abituato al bruciore della gola, all'affluire abbondante di veleno in bocca, ai morsi, o meglio crampi, allo stomaco vuoto x la fame, i muscoli tesi al massimo, come se fossi pronto a cacciare.
io e gli altri, ma nn Jasper.
lui era ancora molto pericoloso, tutti lo sapevamo e tutti, Alice + di noi, eravamo preoccupati x lui.
quel giorno a mensa io e i miei fratelli eravamo seduti al nostro solito tavolo, e come al solito i pensieri di Rosalie erano concentrati solo su una persona... se stessa. Emmett era furibondo x aver perso contro Jasper, ma giΰ pregustava la rivincita quella stessa notte. Alice era preoccupata x Jasper e si kiedeva come stesse reagendo, mentre Jasper soffriva terribilmente.
erano passate poco + di 2 settimatte dall'ultima volta ke eravamo andati a caccia, x noi nn era poi molto tempo; ma x Jazz era diverso... doveva ancora abituarsi.
in fondo lo capivo, dopo aver passato tanto tempo a nutrirsi di sangue umano, nn era x niente facile abituarsi al nostro stile di vita "vegetariano". nn era facile resistere all'odore del sangue, al suono del battito di un cuore umano... nn era facile resistere all'istinto di catturare una preda e berne il sangue fino all'ultima goccia.
mentre osservavo i miei fratelli, ognuno perso nei propri pensieri, il mio nome, sebbene solo pronunciato con il pensiero, mi fece voltare. x un secondo i miei okki incontrarono quelli color cioccolato di Bella, mentre il pensiero proseguiva:
<ha gia perso la testa x i Cullen, come tutta la scuola del resto. ha giΰ perso la testa x Edward Cullen. nn riesce a nn fissarlo, θ assurdo>
mi bastς un secondo x riconoscere la "voce": Jessica Stanley.
era passato un pς di tempo dall'ultima volta ke l'avevo sentita, da quando avevo dovuto subirmi il suo interesse x me x mesi, ed ero stato contento e sollevato, quando finalmente aveva smesso.
continuavo a sentire le sue chiacchiere inutili e i suoi pensieri, riuscivo a sentire anke la voce di Bella, ma la sua "voce" interiore no. se nn fosse stato x il suono della sua voce, avrei potuto affermare con certezza, ke accanto a Jessica nn ci fosse nessuno.
possibile ke Bella fosse un libro kiuso x me? mi kiesi incredulo.
mi sentii a disagio a quel pensiero, come se il mio potere fosse di colpo sparito.
osservai il suo volto, pronto a cogliere ogni pensiero ke nn riuscivo a percepire. l'unica cosa ke colsi, perς, fu sorpresa x aver colto, seppur inconsciamente, le differenze tra noi e gli umani, curiositΰ x ciς ke Jessica le stava dicendo su noi Cullen, la solita attrazione ke noi vampiri suscitavamo sulle nostre prede, e imbarazzo x essermi accorto del suo sguardo puntato su di me.
mi kiedevo com'era possibile ke con lei nn ci riuscivo. xkθ potevo sentire i pensieri di tutti gli altri studenti ke erano a mensa, tranne quelli di Bella?
nonostante stesse parlando con Jessica e Angela, notai ke con la coda dell'okkio mi stava studiando.
mi dissi ke, forse, nn l'avevo colta prima xkθ nn conoscevo la sua voce; in fondo la "voce" interiore era simile, se nn uguale, a quella normale. e speravo ke sendendola, avrei potuto "sentire" i suoi pensieri, quando kiese a Jessica ki fossi.
Jessica- Edward Cullen, ma nn perdere tempo con lui; a quanto pare nessuna ragazza di questa scuola θ adatta a lui- l'avvertμ e nei suoi pensieri potevo leggere gelosia xkθ tutti, compreso Mike Newton, di cui era innamora in quel periodo, sembravano interessati a Bella
ma nn fu come sperai. quella voce, cosμ timida e bassa, nn era tra quelle ke mi risuonavano in testa... era completamente nuova.
al commento di Jessica risi leggermente. lei e le sue compagne nn avevano idea di quanto erano fortunate a nn interessarmi. se solo avessero saputo il mostro ke ero, cosa sarebbe successo se i miei denti sarebbero affondati nel loro collo, la vita sarebbe fluita da loro in un attimo... e x loro sarebbe stata la fine.
mentre facevo questi pensieri, notai Bella corrugare le sopraciglia. e immediatamente i miei pensieri si concentrarono su di lei.
mi era kiaro ke faceva una fatica enorme, a stare seduta a parlare con persone sconosciute... nn era particolarmente felice, di stare al centro dell'attenzione.
ma al momento potevo fare solo supposizioni, potevo solo azzardare e immaginare... xkθ ancora c'era silenzio, da Bella nn proveniva altro ke silenzio.
Rosalie mi fece distogliere l'attenzione dai miei pensieri e da Bella
Rosalie- andiamo?- mormorς
ci alzammo e, mentre uscivamo dalla mensa, avvertii i miei fratelli ke Jessica aveva spettegolato su di noi con la nuova alunna
Emmett- allora? ha giΰ paura di noi?- mi kiese
mi strinsi nelle spalle x rispondergli; nn sapevo cos'altro dirgli. ero ancora impegnato a torturarmi sul xkθ sentissi vuoto, ogni volta ke volevo percepire i pensieri di Bella... nn avevo smesso di provarci x tutto il tempo. volevo farlo x capire, x spiegarmi in cosa stessi sbagliando, in cosa mi limitasse il mio potere.
onestamente nn lo sapevo. e mi dissi ke, nn appena ci sarei riuscito, quasi sicuramente nn avrei trovato nessuna differenza, con quelli degli altri umani... tutte insulse e insignificanti.
 
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